Come aiutare i bambini di fronte al Coronavirus

Come aiutare i bambini di fronte al Coronavirus

In questo articolo spiegherò come aiutare i bambini di fronte al Coronavirus partendo dalla descrizione delle reazioni emotive più tipiche fino ad arrivare a spunti e strategie per genitori sia su come aiutare i bambini a gestire le loro emozioni, sia per ritornare a giocare e adattarsi ai cambiamenti legati al Coronavirus.

Durante la quarantena i bambini hanno percepito e compreso che c’era un pericolo. Lo hanno compreso dall’improvviso cambiamento che li ha coinvolti, dallo stop della scuola, dagli atteggiamenti e dalle paure dei propri genitori e dalle informazioni circolate alla tv.

E’ quindi normale che i bambini abbiano provato in questa fase emozioni come rabbia, tristezza, nostalgia, frustrazione.

I bambini a differenza degli adulti, soprattutto se sono piccoli, non hanno parole per esprimere i loro disagi e neppure possiedono ancora le strutture cerebrali che consentono di elaborare le emozioni.

Per questo motivo esprimono le emozioni con azioni o con comportamenti che è importante cogliere e accogliere.

Reazioni dei bambini alla quarantena

Durante i periodi di stress come quello legato alla quarantena nei bambini, come anche negli adulti, possono emergere dei comportamenti infantili che appartenevano ad una fase precedente.

E’ una reazione normale che emerge di fronte a degli eventi stressanti.

Allora un bambino o un ragazzo potrebbe manifestare il desiderio di tornare a dormire nel lettone con mamma e papà, oppure maggiori di richieste di attenzione. O ancora  potrebbe mostrare degli scatti di rabbia, difficoltà a parlare delle proprie emozioni, difficoltà a trattenere la pipi o manifestare cambiamenti legati all’ appetito.

Tutte queste sono reazioni che comunicano un disagio e allo stesso tempo una maggiore richiesta di attenzione.

Esprimere dei comportamenti più infantili rispetto al livello di maturità raggiunto è un modo per difendersi dallo stress e dalla tensione.

Se non ci sono problematiche pre-esistenti questi comportamenti tendono a ridursi spontaneamente quando il bambino o il ragazzo sente un minor pericolo o stress.

Come aiutare i bambini di fronte al Coronavirus: Ascoltare e accogliere le emozioni dei bambini

Quando si presentano le emozioni dei bambini è importante dar loro il giusto spazio e nel tempo stabilire una routine di ascolto che consenta ai bambini di esprimersi in un luogo sicuro.

Per prima cosa e’ importante osservare le reazioni del bambino e avvicinarsi a lui con frasi che non sminuiscano il suo stato d’animo né lo giudichino.

Frasi come:

Mi sembri arrabbiato, cosa è successo?” oppure

Vedo che sei triste, vuoi raccontarmi cosa ti ha reso così ?

sono alcuni esempi di frasi che permettono di avvicinarsi alle emozioni dei bambini in punta di piedi, dimostrano al bambino che quelle emozioni sono state notate e le riconoscono.

Riconoscere le emozioni dei bambini è il primo modo per aiutarli ad esprimerle e poi gestirle.

Dopo averle riconosciute bisogna rispondere alle emozioni dei bambini.

E’ allora importante rassicurarli sulla normalità delle loro reazioni e offrire ai bambini un luogo sicuro in cui poter parlare.

Dire “Ti capisco” oppure “E’ normale”  aiuta i bambini a capire che ciò che vivono è normale ed hanno un luogo sicuro e privo di giudizi dove poter parlare.

Le parole chiave sono quindi osservare, accogliere e rispondere.

Stabilire un appuntamento con le emozioni

Stabilire un appuntamento giornaliero con le emozioni è di fondamentale importanza per un bambino poiché gli consente di esprimersi, porre domande e parlare di emozioni.

Creare un momento a fine giornata in cui parlare di emozioni e in un luogo sicuro, scelto insieme al bambino, gli consentiranno di costruire il suo rifugio emotivo. Se il bambino viene coinvolto anche nella scelta del luogo si sentirà più protagonista e non la vivrà come un’imposizione.

Ci sono inoltre vari giochi sull’espressione delle emozioni che possono essere realizzati anche con pochi materiali. Se hai bisogno di aiuto al termine dell’articolo ho inserito alcuni link in cui puoi trovare alcuni giochi per l’espressione delle emozioni.

Parlare ai bambini del Coronavirus

Il Coronavirus ha cambiato le abitudini di tutti, costringendo sia adulti sia bambini a limitazioni e restrizioni di libertà mai accadute fino ad ora.

I bambini da un giorno all’altro non hanno più potuto frequentare la scuola, vedere gli amici, i nonni, i parenti. Si sono ritrovati immersi in una realtà fatta solo dalle mura di casa e nei casi più fortunati insieme ai genitori.

Dare loro delle spiegazioni è quindi doveroso per offrire loro una rassicurazione e per far si che comprendano realmente il motivo di un cambiamento cosi radicale.

Come parlare ai bambini del Coronavirus

In questo paragrafo voglio soffermarmi su come aiutare i bambini di fronte al Coronavirus partendo proprio dalla spiegazione del virus.

Mi rivolgo principalmente ai genitori, ma anche insegnanti, educatori, babysitter che si trovano a contatto con molti bambini.

La prima cosa che voglio sottolineare è che non bisogna avere paura di parlare ai bambini. Con un linguaggio semplice e chiaro si possono spiegare tante cose, anche le più difficili. I bambini possiedono molte più risorse di quanto si pensi e sono in grado di comprendere e adattarsi molto velocemente se hanno degli adulti che fungono da guida sicura per loro.

Guida sicura è un termine molto importante per un bambino perché è proprio durante l’infanzia che si mettono le basi per camminare tutta una vita.

Quindi genitori, mamme e papà, non abbiate paura di parlare ai vostri bambini e di rispondere alle domande che i vostri figli legittimamente vi porranno.

Detto questo la seconda cosa importante da fare è trovare un momento nella giornata e un luogo per parlare al bambino del Coronavirus. Puo’ essere un momento dedicato alle coccole, un momento in cui si ha a disposizione del tempo e soprattutto la calma per raccontare la storia di Coronavirus in modo da far comprendere al bambino tutto ciò che sta vivendo.

Perché parlare ai bambini del Coronavirus

Per aiutare i bambini di fronte al Coronavirus e’ importante dire loro la verità. I bambini infatti fin da piccoli apprendono per imitazione ciò che vedono, comprese le emozioni.

In una situazione difficile, spesso i bambini si trovano ad assimilare l’emozione che il genitore sta vivendo in quel preciso momento.

Spesso accade che il bambino assuma in modo involontario e inconsapevole modi di dire o di fare, espressioni facciali e posturali di entrambi o di uno dei due genitori.

Si trova cosi a esprimere e gestire emozioni come tristezza, rabbia e paura, senza tuttavia avere le strategie per fronteggiare quelle emozioni, ne’ avendo chiare tutte le informazioni che spiegano il motivo di queste emozioni e che invece per un adulto sono più chiare.

Spunti per parlare ai bambini del Coronavirus

E’ quindi fondamentale trovare un momento e un luogo per spiegare il Coronavirus e condividere emozioni che solo un adulto può accogliere e gestire.

Si può scegliere di creare una storia illustrata anche insieme al bambino e parlare del Coronavirus come di una pallina che fa ammalare le persone. Disegnarla, fare in modo che sia visibile e concreta.

In questo modo il Coronavirus diventa un concetto meno astratto e più controllabile. E questo è fondamentale per un bambino.

Si può spiegare ad esempio che è una pallina che salta molto velocemente da una persona all’altra ed è pericolosa perché non esiste ancora una medicina ben precisa per guarirne. Si trasmette tramite gli starnuti, gli abbracci e le mani. Per questo è molto importante lavarsi spesso le mani, avere in tasca sempre un fazzoletto dove starnutire e dare abbracci da lontano.

In questo modo si spiega in un linguaggio semplice, sotto forma di storia ad un bambino che non ha le strutture cognitive e cerebrali adeguate per capire da solo, cosa sta accadendo.

Allo stesso modo si possono spiegare le restrizioni che bisogna adottare per difendersi da questa pallina.

E per i più piccoli queste restrizioni possono diventare dei superpoteri da usare contro questa pallina, che consistono nell’uso della mascherina e nel lavaggio accurato delle mani.

Ogni bambino è diverso, c’è chi ama disegnare, chi ama suonare, chi ama dipingere. Quindi ogni genitore potrà adattare il metodo da usare per spiegare il Coronavirus e le restrizioni da adottare a seconda delle preferenze dei propri figli.

Qui puoi scaricare una storia illustrata che ho disegnato io.

La particolarità di questa storia è che si tratta di una storia breve e senza parole, fatta di sole immagini. Appartiene alla categoria dei Silent book. Ho fatto questa scelta con l’intento di stimolare la fantasia di genitori e bambini che possono infatti creare insieme la loro storia. In questa storia il bambino può ascoltare ma anche diventare protagonista attivo e narrare la storia.

Ma c’è un’altra particolarità in questa storia.

Il bambino può inventare il finale o i finali che possono essere diversi di volta in volta. Questa storia può diventare un gioco, un modo per stimolare l’immaginazione, il linguaggio, lo scambio e anche la capacità di fare inferenze.

Storia coronavirus

Norme sull’uso delle mascherine per i bambini

I bambini secondo l’ultimo decreto (DPCM 26 aprile art. 3, comma 2) sono soggetti all’ obbligo di indossare la mascherina. La Societa’ Italiana di Pediatria in questo documento Attivita_extrascolastiche-1  suggerisce che i bambini devono indossare la mascherina dai 36 mesi in su. Sotto i due anni i bambini non devono indossare mascherine sia per l’oggettiva difficoltà, ma anche per il rischio di soffocamento, che non deve essere sottovalutato. Inoltre non devono indossare la mascherina i bambini che presentano patologie neurologiche o respiratorie e nemmeno i bambini che potrebbero avere difficoltà a toglierla da soli.

La mascherina deve essere della dimensione adatta ad un bambino in modo che possa garantire l’aderenza ed e’ raccomandata in tutti i luoghi chiusi dove le distanze non possono essere mantenute.

Come spiegare ai bambini di indossare la mascherina

L’apprendimento dei bambini, come già detto all’inizio dell’articolo, passa attraverso l’imitazione, pertanto per comunicare come utilizzare la mascherina è importante insegnar loro i passaggi da compiere per utilizzare la mascherina.

I passaggi possono essere riassunti in questi 3:

1. Lavare le mani accuratamente. Per specificare meglio il termine accuratamente e’ possibile dire al bambino che sara’ necessario cantare per due volte la canzone tanti auguri e solo al termine le mani saranno ben lavate.

2. Indossare la mascherina inserendo gli elastici dietro le orecchie,

3. Lavare di nuovo le mani

Per rendere più concreti i passaggi si possono disegnare, rappresentando in una prima scena il lavaggio delle mani che deve avvenire prima di mettere la mascherina.

In una seconda scena si rappresenta un bambino che mette la mascherina e nella terza un bambino che lava le mani.

Questi disegni possono essere anche fissati in bagno sopra il lavandino. I bambini in questo modo li ricorderanno sempre.

E’ bene che il bambino indossi la mascherina per la prima volta in casa in modo che possa abituarsi all’utilizzo della mascherina.

L’uso del gioco per imparare ad utilizzare la mascherina

L’uso della mascherina deve diventare per i bambini un ‘gioco’ o un superpotere, come ho scritto all’inizio dell’articolo che li aiuta a non ammalarsi.

E nel caso in cui il bambino non volesse indossare la mascherina o mostrasse delle paure, come per ogni apprendimento, i genitori devono fare da modelli ed indossare la mascherina per primi, giocando con il bambino con modalità adeguate all’ età.

A seconda dell’età del bambino si può usare un gioco simbolico.

Alcuni esempi sono : far indossare la mascherina ad una sua bambola, ad un peluche e creare un gioco simbolico in modo da anticipare tramite il gioco al bambino cosa avverrà nella realtà.

Inoltre si possono scegliere delle mascherine con disegni, o che rappresentino un personaggio, un cartone animato in modo che diventi più piacevole per il bambino indossare la mascherina.

Come aiutare i bambini di fronte al Coronavirus durante la Fase 2

Con l’allentamento delle restrizioni si e’ entrati in una fase di convivenza con il Coronavirus. In questa fase si aprono molti dubbi su come uscire, quando uscire, chi vedere e come giocare per i più piccoli.

Ritornare a giocare per i bambini è molto importante per un sano sviluppo psico-emotivo. 

È importante però farlo nel modo giusto perché ancora non si è sconfitto il Coronavirus.

Graduale ritorno ai giochi con gli amici

I bambini in questa fase 2 possono finalmente tornare a giocare all’aperto e con i loro amici. Però in modo graduale, a piccoli passi.

E’ infatti possibile giocare con un amico, ma è meglio farlo all’ aperto e a distanza di sicurezza. Gli assembramenti sono sempre da evitare, sia all’ aperto sia al chiuso. Quindi è bene preferire uscite con 2 massimo 3 compagni.

E’ importante sempre mantenere i comportamenti per evitare il contagio come lavare le mani, indossare la mascherina e mantenere una distanza di 1-2 metri.

Quando si gioca all’aperto e si rispettano le distanze la mascherina può essere anche evitata.

Nei casi in cui invece si gioca al chiuso e non si riesce a rispettare la distanza di sicurezza è bene indossare la mascherina dai 36 mesi in su.

Per fare in modo che queste regole vengano rispettare una strategia utile potrebbe essere quella di pianificare prima di uscire con il bambino quali giochi fare all’aperto e scegliere insieme a lui quali giochi sarebbero i più adatti a rispettare il distanziamento. Alcuni esempi possono essere giochi con la palla, nascondino, regina reginella.

Questa strategia aiuta i bambini ad anticipare ciò che potranno fare, li aiuta a gestire meglio l’incertezza e l’ansia derivante dal non sapere o dall’adottare comportamenti sbagliati.

Infine aiuta anche i genitori ad alleggerire le  preoccupazioni legate all’uscita e ai giochi dei bambini.

L’esempio dei genitori è la base di ogni apprendimento

Come affermato in precedenza, i bambini apprendono per imitazione.

Per questa ragione apprendono molto dai propri genitori e se osservano gli altri che rispettano le regole, saranno anche loro piu’ inclini a rispettarle.

Condividere in famiglia le regole necessarie per evitare il contagio è quindi fondamentale. Spiegare ai bambini che utilizzando queste regole possono proteggere gli altri è molto importante e allo stesso tempo rafforza il loro senso di autoefficacia. In questo modo i bambini imparano che con le loro azioni possono produrre effetti importanti anche sugli altri.

Questo articolo è frutto sia della mia esperienza con bambini e adolescenti e in particolare con l’uso del gioco sia a livello terapeutico che di potenziamento cognitivo, sia di ulteriori riferimenti bibliografici. Sono infatti presenti nell’articolo riferimenti ad articoli di altri studiosi che cito in bibliografia.

In questo link  https://www.facebook.com/UhMaGenitorInMovimento/videos/183799529613260/  riporto il video integrale realizzato grazie all’aiuto di Fabio Calarco e con la moderatrice Camilla Bonino in cui insieme alla collega Chiara Brentan e alla doula Amelia Nicosia abbiamo discusso su come e quanto è importante Prendersi cura delle emozioni sia nei genitori sia nei bambini. All’interno del video troverete spunti per giocare insieme ai bambini e due esperienze guidate di rilassamento per i genitori.

Se hai bisogno di aiuto o di altre informazioni clicca qui Contatti

 

Qui riporto altri link in cui trovare altre risorse per bambini

http://https://www.unicef.it/doc/9831/proposte-educative-coronavirus.htm

http://https://www.unicef.it/doc/9751/coronavirus-come-aiutare-bambini-gestire-emozioni-laboratori-utili.htm

Bibliografia

http://https://www.istitutobeck.com/genitori-al-tempo-del-coronavirus/come-aiutare-i-bambini-durante-la-quarantena-a-casa

http://https://www.uppa.it/educazione/scuola/bambini-scuola-e-socialita-nella-fase-2/